Con il termine efficientamento energetico si intendono tutte le operazioni che interessano edifici pubblici e privati, utili all’ottimizzazione dei consumi energetici. Attraverso interventi che permettono di contenere il consumo di fonti energetiche si realizza, infatti, un’armonia tra fabbisogno energetico di luce e gas ed emissioni inquinanti, beneficiando al tempo stesso di incentivi fiscali.
È bene non confondere efficientamento energetico con risparmio energetico, anche se possono sembrare due termini coincidenti. L’efficientamento, infatti, si contraddistingue dal risparmio energetico proprio per l’obiettivo che si pone, ovvero non raggiungere un minor consumo, ma un impiego migliore di energia. Ciò si traduce in un risparmio sia a livello di costi sia a livello ambientale e per questo mentre l’efficientamento comprende necessariamente il risparmio energetico, non è altrettanto vero che andando a migliorare il risparmio energetico si ottiene l’efficientamento.
Tra le opere di efficientamento energetico possiamo includere:
- Installazione di pannelli solari;
- Installazione di pompe di calore;
- Montaggio di caldaie a condensazione;
- Opere di coibentazione;
- Sostituzione degli infissi e lampadine a incandescenza con quelle a basso consumo (LED);
- Sostituzione di termosifoni con i termocamini;
- Installazione di impianti di climatizzazione o di impianti che garantiscano produzione, consumo o sostituzione di fonti rinnovabili con altre con maggior livello di efficienza.
La realizzazione di tali interventi dal 2015 viene supportata e incentivata dal Ministero per lo Sviluppo Economico, attraverso detrazioni fiscali, conto termico 2.0 e certificati bianchi.
Le detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione e di efficientamento energetico degli edifici possono arrivare fino al 75%. Per questo tipo di detrazioni fiscali si parla comunemente di “ecobonus”. La legge di Bilancio del 27 dicembre 2017, n. 205, ha prorogato le detrazioni fiscali per gli interventi di riqualifica energetica degli immobili.
Il conto termico 2.0 promuove l’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili. Si rivolge a pubbliche amministrazioni, imprese e privati. Un esempio per risparmiare sul consumo energetico comunale sull’illuminazione pubblica è il cosiddetto relamping a LED, che consente di ottimizzare il dispendio energetico di circa il 20-30%. Per beneficiare del Conto Termico 2.0, PA, imprese e privati possono accedere a fondi per 900 milioni di euro all’anno.
I certificati bianchi, infine, meglio noti come Titoli di Efficienza Energetica (TEE), sono titoli che certificano il risparmio energetico e interessano i fornitori di energia elettrica e gas naturale. Sono titoli negoziabili per cui è previsto un contributo economico e per questo rappresentano un forte incentivo a ridurre i consumi energetici da parte dei distributori di energia elettrica e di gas naturale. I TEE riguardano quattro tipi di interventi: Risparmio di energia elettrica, Risparmio di gas naturale, Risparmio di altri combustibili per autotrazione e Risparmio di altri combustibili non per autotrazione.
Lo strumento di controllo introdotto dal Ministero per monitorare il livello di efficientamento energetico è la cosiddetta certificazione energetica, meglio nota come “Attestato di Prestazione Energetica” (APE).
Questo documento attesta la classe energetica di un immobile, la sua prestazione e il suo consumo energetico per anno e lo classifica su una scala che va dalla classe A4 alla classe G. Consente inoltre di identificare eventuali migliorie utili a ottimizzare le prestazioni energetiche dell’edificio o dell’abitazione, attraverso un progetto di efficientamento energetico. Questo piano include gli interventi da effettuare per ottimizzare consumi e tagliare gli sprechi in bolletta.
In quali casi è obbligatorio l’APE?
- Costruzione di nuovi immobili, ristrutturazioni importanti ed edifici a energia quasi zero;
- Ristrutturazioni superiori al 25% e riqualificazione energetica;
- Compravendita o locazione di immobili già esistenti.